Se amate i poeti, citate i traduttori. Sono loro a rendere universale ciò che universale non è. Neruda, Shakespeare, Walt Whitman, Prevèrt, Benedetti… non scrivevano in italiano. C’è qualcuno che si è preso la briga di tradurli per voi. Ha forse commesso dei tradimenti, si è concesso delle libertà, ha sbagliato (a sua insaputa). Per questo si firma in calce. E’ il suo modo di prendersi le proprie responsabilità.
Come sostiene Octavio Paz, “tutti i testi sono originali perché ogni traduzione è diversa. Ogni traduzione è, fino a un certo punto, un’invenzione, per cui costituisce un testo a sè”.
31 Mag
Posted by elisabetta marelli on Maggio 31, 2014 at 5:32
Ciao Milton, è diretta a me questa tua citazione? hai detto che “modifico” l’originale, aproposito de La Fiamma, e hai ragione, a volte è più forte di me e devo modificare ma ora cerco di stare più attenta. Mi sono chiesta il perché e forse è la formazione fa prof. Ciao betta
Posted by Marcelle Nassif on giugno 1, 2014 at 5:32
L’ha ribloggato su Translation Matters and Whatnot.
Posted by Carla Natali on gennaio 6, 2015 at 5:32
Condivido il tuo pensiero. Anzi, c’è chi mi ha detto che il traduttore è un co-autore. Sicuramente ha una grossa responsabilità: se traduce male l’autore non sarà letto, o almeno le sue poesie saranno apprezzate con ritardo.
Ne approfitto per chiederti se posso usare qualche tua poesia (con i tuoi riferimenti) per postarla da me.
Carla
Posted by Milton Fernàndez on gennaio 6, 2015 at 5:32
Certamente, Carla.